Iscrizioni 2011: perché aderire all’UAAR
Modulo online per iscriversi all’UAAR o abbonarsi a L’Ateo
1. Perché tutela i diritti civili degli atei e degli agnostici
I cittadini italiani che non appartengono ad alcuna religione sono diversi milioni, e in aumento. Nonostante la loro sia la concezione del mondo più diffusa in Italia dopo quella cattolica, subiscono concrete discriminazioni. L’UAAR assicura da anni, attraverso lo sportello soslaicita@uaar.it, una consulenza giuridica gratuita a tutti i cittadini che le scrivono lamentando una violazione dei principi costituzionali di uguaglianza di tutti i cittadini e di laicità dello Stato. Se se ne ravvede l’opportunità, li assiste anche nelle conseguenti iniziative giuridiche.
2. Perché difende e promuove la laicità dello Stato
La laicità dello Stato è un supremo principio costituzionale che ha  sempre trovato difficoltà a essere attuato integralmente. Per di più,  negli ultimi tempi, è stato messo seriamente a rischio dal crescere  delle ingerenze ecclesiastiche, che sembrano non trovar più alcuna  opposizione da parte del mondo politico.
Per difendere e affermare la laicità dello Stato l’UAAR si è fatta  promotrice di numerose iniziative legali su diversi argomenti: dalla laicità della scuola ai simboli religiosi negli edifici pubblici, dal diritto al riconoscimento della propria identità non religiosa all’invadenza cattolica in RAI. Tali iniziative sono giunte alla Corte  Costituzionale, in Cassazione e alla Corte Europea dei Diritti  dell’Uomo, e alcune di esse sono già state coronate da successo: grazie  all’UAAR è ora possibile sbattezzarsi, è stato riconosciuto il diritto  all’attivazione dell’ora alternativa e sembra concretamente possibile  rimuovere i crocifissi dagli edifici scolastici.
Questa attività non è comunque soltanto giuridica, l’UAAR promuove diverse campagne di informazione e di sensibilizzazione, dall’Otto per mille agli oneri di urbanizzazione alle confessioni religiose, fino all’ora alternativa.
L’UAAR non intende fermarsi qui. Vuole che l’Italia diventi finalmente  un paese europeo, in cui siano promulgate leggi che riconoscano le  unioni civili e il testamento biologico, che non discriminino in base  all’orientamento sessuale, che riducano gli insostenibili tempi di  attesa per le separazioni e i divorzi, che depenalizzino il ricorso  all’eutanasia. Ritiene che sia venuto il tempo che la coscienza civile  del nostro paese ponga fine ai cospicui privilegi concessi alle  confessioni religiose, primo fra tutti l’otto per mille; che sia data la  giusta attenzione, anche economica, alla ricerca scientifica; che si  sostituisca l’ora di catechismo nelle scuole di ogni ordine e grado con  un’ora di educazione civica, promuovendo un’etica della responsabilità  individuale e della convivenza civile.
3. Perché valorizza le concezioni del mondo incredule e razionali
L’UAAR agisce concretamente per la valorizzazione sociale e culturale  delle concezioni del mondo non religiose. A questo fine organizza in  numerose città italiane i Darwin Day, assegna il Premio Brian alla mostra del cinema di Venezia e un premio di laurea a studenti meritevoli. Organizza inoltre conferenze e incontri culturali in tutta Italia, e partecipa a manifestazioni laiche di importanza nazionale. L’UAAR ha inoltre contribuito alla realizzazione della cosiddetta Seconda sindone.
Non manca nemmeno il lato sociale: è infatti curato dall’UAAR il primo esperimento italiano di assistenza morale non confessionale all’interno di un ospedale, avviato presso l’ospedale Le Molinette di Torino.
4. Perché diffonde informazione laica
Per i mezzi di informazione gli atei e gli agnostici non esistono, o sono considerati cittadini con una marcia in meno. E’ ormai banale constatare il dilagare della presenza cattolica sulla stampa e sui canali radiotelevisivi, in particolare quelli pubblici. I cittadini italiani sono bombardati da informazioni a senso unico, e benché sia ovviamente impossibile (almeno per il momento) avere una voce anche solo lontanamente paragonabile come dimensione, l’UAAR ci prova. Il suo sito internet www.uaar.it è aggiornato quotidianamente e riceve ogni giorno quasi 8.000 visite: vi si possono trovare notizie, articoli, recensioni, documenti, informazioni e dossier su tutto quanto riguarda la laicità e la non credenza. Il suo blog, le Ultimissime UAAR, è il più seguito in Italia tra quelli che affrontano tematiche legate alla laicità e alla religione (e all’assenza di essa). La sua rivista, L’Ateo, è un bimestrale a cui contribuiscono firme più che prestigiose: il più importante e autorevole periodico italiano dedicato alla laicità e alla non credenza.
5. Perché è un grande spazio di incontro e confronto
Sovente gli atei e gli agnostici pensano di essere gli unici a non credere in Dio, specialmente quando abitano in provincia. Internet riduce le distanze, e l’UAAR mette loro a disposizione community, commenti, forum, mailing list: è il più grande spazio online di incontro e confronto tra non credenti, ma anche tra non credenti e credenti.
6. Perché dà visibilità ai non credenti
Nessuno come l’UAAR sa quanto atei e agnostici siano tendenzialmente refrattari a sentirsi parte di un gruppo. Tuttavia, nella società dell’immagine la forza del numero è importante, ed è necessario mostrare che i non credenti esistono e sono molto numerosi: più è forte e numerosa l’associazione in cui si riuniscono per tutelare i propri diritti, più sarà facile tutelarli e limitare, se non addirittura impedire, le discriminazioni che subiscono. Non è un caso che l’UAAR sia chiamata sempre più spesso a rappresentare i non credenti sui mass media e negli incontri interculturali. Ma, soprattutto, è per queste ragioni che l’UAAR ha organizzato il meeting nazionale Liberi di non credere, tre giornate nazionali dello sbattezzo, e ha inoltre avviato anche in questo caso campagne di informazione e di sensibilizzazione, dallo sbattezzo alla bonifica statistica e alla creazione di sale del commiato. Fino a quella più nota di tutti, quella degli autobus “atei”.
7. Perché ha una credibilità istituzionale e internazionale
L’UAAR è l’unica associazione nazionale che rappresenti le ragioni dei  cittadini atei e agnostici. È iscritta, con il numero 141, al registro  nazionale delle associazioni di promozione sociale, istituito presso il  ministero della solidarietà sociale, e questo le consente di essere  destinataria delle scelte per il Cinque per Mille È già stata ascoltata in occasione di diverse audizioni parlamentari.  È apartitica, e completamente indipendente da partiti o da gruppi di  pressione di qualsiasi tipo: ritiene che gli atei e gli agnostici  italiani siano persone perfettamente in grado di decidere da soli cosa  votare, senza alcuna indicazione di voto. Ma non è apolitica, perché  ritiene che soltanto attraverso cambiamenti legislativi sia possibile  rendere finalmente, effettivamente laica la nostra Repubblica.
L’impegno dell’UAAR, conscia del clericalismo montante nel nostro paese, non è del resto soltanto italiano. L’UAAR è membro attivo sia dell’IHEU (l’Unione Internazione Etico-Umanista, che è consulente ufficiale di ONU, UNESCO, UNICEF e Consiglio d’Europa) che della EHF/FHE (la Federazione Umanista Europea, che è interlocutrice ufficiale della  Commissione Europea ed è attiva anche all’interno dell’OSCE). L’UAAR  opera sia indirettamente (attraverso i suoi rappresentanti nelle due  organizzazioni), sia direttamente, con ricorsi e segnalazioni.
Ha inoltre avviato anche un progetto di solidarietà internazionale.
8. Perché è radicata sul territorio
Presente ormai in 19 regioni e 60 province, l’UAAR è un’associazione sempre più radicata sul territorio. Ciò le consente sia di essere interlocutrice delle amministrazioni locali, sia di poter amplificare a livello nazionale le discriminazioni e le violazioni del principio di laicità dello Stato attuate localmente confidando sulla scarsa informazione che le circonda. Ma, soprattutto, i circoli e i referenti territoriali UAAR svolgono un’attività culturale, informativa e di sensibilizzazione ormai imprescindibile, oltre a costituire un’ulteriore spazio di confronto e discussione.
9. Perché è in crescita
Nel 1998 Avvenire pubblicò un articolo dal titolo Gli ultimi atei, con cui prendeva in giro la scarsità di soci UAAR, allora 176 (“meno dei panda in Cina”). Undici anni dopo, il numero dei soci si è moltiplicato di oltre ventidue volte, le province in cui esiste una presenza organizzata UAAR sono aumentate da 8 a 60 gli accessi al sito sono letteralmente esplosi.
10. Perché vuol cambiare la società italiana
L’UAAR ritiene che sia ancora possibile fermare il declino dell’Italia e  che si possa costruire, insieme, una società che consenta a tutti i  cittadini di essere realmente se stessi, convivendo pacificamente in un  paese contraddistinto da un reale pluralismo e dal rispetto reciproco  delle scelte individuali.
Esistono tuttavia almeno altre mille buone ragioni per iscriversi  all’UAAR: anzi, forse ogni suo socio te ne saprà indicare un’altra!
Lamentarsi non serve: o si subisce o si agisce. Perché l’Italia diventi un paese veramente laico, civile e plurale è necessario il sostegno di tutti coloro che condividono questa prospettiva. Se questa è anche la tua opinione, unendoti alle migliaia di soci UAAR farai la scelta giusta. La tua iscrizione sarà un piccolo, ma importante contributo per realizzare questo fondamentale obbiettivo.
(Dal sito UAAR nazionale)
 
								 
 

 

