Il PRI su un’iniziativa cattolica patrocinata da enti pubblici

Il Partito Repubblicano Italiano di Ravenna, con una nota breve, ma molto chiara, prende posizione circa il patrocinio concesso da Comune e Provincia di Ravenna ad un seminario cattolico sulla vita.

Concedere il patrocinio – scrivono tra l’altro i repubblicani – in queste condizioni avvalla quel comportamento [ingerenza delle gerarchie ecclesiastiche] del Vaticano, che sarà presente all’iniziativa in questione con un rappresentante di una Pontificia Università e senza contraddittori.

Il programma prevede una relazione del prof. Francesco D’Agostino, docente di diritto all’Università di Roma “Tor Vergata”, e un intervento del prof. Josè Maria Galvan, della Pontificia Università della Santa Croce (istituzione legata all’Opus Dei).

Conoscendo il pensiero del prof. D’Agostino, è difficile pensare che il seminario in questione si ponga in modo aperto, interlocutorio.

Il prof. D’Agostino ebbe a dichiarare, difendendo la legge 40/2004 (norme in materia di procreazione medicalmente assistita, in breve PMA) e, in particolare, sulla possibilità di impiantare un embrione malato nell’utero di una donna sottoposta ad un ciclo di PMA:

Per pure ragioni costituzionali è proibito ad ogni medico di eseguire atti coercitivi sul paziente

Intervista a Repubblica,10 ottobre 2004

Pochi giorni fa, però, lo stesso prof. D’Agostino, sull’onda del caso Englaro, e della disputa se alimentazione (o meglio, nutrizione artificiale) e idratazione, siano atti medici o no, ha così risolto la questione:

La legge potrebbe dire ai medici: avete il dovere di alimentare idratare i pazienti in stato vegetativo

Intervista a Il Giornale, 17 febbraio 2009

E se il paziente in stato vegetativo avesse preventivamente dichiarato, con un testamento biologico, la propria volontà di non essere sottoposto a nutrizione artificiale e idratazione, quale dovrebbe essere la soluzione? Con un sorriso amaro, ecco un’idea data da una dichiarazione del medesimo professore:

Quando i singoli Stati si dimostrano incapaci di difendere la dignità e i diritti dell’uomo, è necessario che di tale protezione si faccia carico la comunità internazionale

Avvenire, 19 aprile 2008

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