Bagnacavallo: una lettera al Sindaco

Spett. Sindaco del Comune di Bagnacavallo,
apprendiamo, da persone presenti all’accaduto, che il 19.09.2009, in occasione della cerimonia di inaugurazione di un parcheggio in via Cadorna, a fianco della rappresentanza dell’Amministrazione comunale ha avuto voce un sacerdote cattolico che, oltre alla benedizione, ha dato luogo alla recita di alcune preghiere accompagnate da un breve intervento a sfondo religioso.
Premesso che:
– non si capisce quale sia la necessità di un rito religioso, in qualsiasi forma esso sia, all’inaugurazione di un servizio pubblico;
– anche in considerazione di una (mai ben quantificata) maggioranza di cattolici nel nostro paese, resta il fatto (che qui vorremmo sottolineare) che la nostra Costituzione, quindi l’origine delle leggi e dello spirito dello Stato  democratico e repubblicano, più volte riporta al rispetto di tutti i cittadini e al fondamento di laicità delle istituzioni pubbliche;
– proprio in nome di tale laicità nessuno vuole impedire l’esercizio del culto, ma ci sembra ci siano già sul territorio luoghi e spazi idonei in cui espletarlo;
Si fa notare che:
– sempre più cittadini si rivolgono alla nostra associazione (fra le migliaia di contatti giornalieri sul nostro sito internet nazionale) per denunciare sopraffazioni e ingiustificabili invasioni in ogni campo (dalla scuola al lavoro, dai mass media all’economia, ecc.) della Chiesa cattolica, che a fronte di una sempre più palese emorragia di “vocazioni” e fedeli, cerca di infiltrarsi e condizionare ogni ambito della vita sociale;
– l’invasione di qualsiasi spazio, anche se peculiare di una mentalità che ritiene di essere la sola a conoscere la verità, non dovrebbe essere agevolato in una società che si proponga il rispetto delle diverse concezioni del mondo;
– se, forse, alla base di questo evento ci fosse la preoccupazione di non ledere la sensibilità dei cittadini cattolici, altrettanto non si dimostra per quelli che cattolici non sono.
Ci sono forse cittadini di serie A e di serie B?
Non svolgere alcun rito religioso in tali occasioni non dovrebbe danneggiare o offendere nessuno, se non chi si arroghi il diritto di imporre ad altri la propria visione del mondo, ma ciò è evidentemente in opposizione ai principi costituzionali sopra citati.
Detto ciò, nel rispetto del ruolo che Lei occupa e in nome della tradizione di laicità e tolleranza che fa onore alla storia politica in particolare di questo territorio, Le chiediamo di evitare in futuro il ripetersi di tali situazioni, che finirebbero per discriminare (ancora una volta) i cittadini che non si conformano al culto dominante.

Disponibili ad aprire un dialogo su questo e altri argomenti inerenti ai nostri fini statutari porgiamo distinti saluti.
Circolo provinciale UAAR di Ravenna

Per correttezza Le premettiamo che questa lettera e la Sua eventuale risposta saranno pubblicate sul nostro sito internet provinciale
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Lo scorso 31 ottobre, abbiamo ricevuto la risposta di Laura Rossi, Sindaco di Bagnacavallo. Ne  riportiamo il testo.

Sono francamente dispiaciuta nell’apprendere che la benedizione e un breve intervento di un sacerdote cattolico, svolti in occasione della cerimonia di inaugurazione del parcheggio di via Cadorna, hanno urtato la sensibilità di qualcuno.

Non era certamente nostra intenzione discriminare i cittadini non cattolici, né ledere il principio di laicità delle istituzioni. Abbiamo inteso dare seguito a una consuetudine tradizionale, che non riguarda solo Bagnacavallo, ma tante altre città italiane, la quale si inserisce in un contesto di buoni rapporti tra le autorità civili e le autorità religiose che vede una reciproca presenza in particolari situazioni ufficiali.

Buoni rapporti caratterizzati da uno spirito di collaborazione che vede le parrocchie e le associazioni di vclontariato a sfondo religioso partecipare attivamente e contribuire in modo significativo a tante attività promosse  dall’Amministrazione comunale – anche concedendo spazi di intervento durante le cerimonie religiose – allo scopo di operare insieme per il bene della comunità e di tutti i cittadini, senza distinzione alcuna.

Ritengo che il modo migliore per ribadire il principio di laicità delle istituzioni pubbliche sia quello di sforzarci tutti insieme di evitare di erigere barriere e steccati ed essere invece disponibili a promuovere la massima aperture al dialogo e al confronto fra le persone.

A disposizione per ulteriori chiarimenti, invio distinti saluti.

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5 risposte a Bagnacavallo: una lettera al Sindaco

  1. claudio pagnani scrive:

    Non vorrei polemizzare, ma credo che il vero conflitto sia la mancanza di tolleranza reciproca e non le religioni in sè per sè.
    Queste sono soltanto una scusa per giustificare aggressioni o insulti, da una parte e dall’altra.
    Se l’autorità civile ad una inaugurazione, desidera fare partecipare un rappresentante ecclesiastico, nel caso del ns.Paese un cattolico, non ci vedo niente di conturbante! E’ vero che può dare adito a privilegi solo nei confronti della Chiesa cattolica, però non vorrei farne un principio di intolleranza. Una cosa è invitare il sacerdote cattolico, altra cosa devolvere denaro pubblico per finanziare scuole, attività culturali etc. private, alias chiesa cattolica.

  2. fabio scrive:

    Il Sindaco rappresenta tutti i cittadini. Per inaugurare un parcheggio (una scuola, un parco …) dovrebbe essere sufficiente la sua presenza.
    Un sacerdote cattolico è il riferimento di una comunità religiosa e non si capisce quale ruolo abbia nell’inaugurazione di una struttura pubblica. O meglio … si capisce 😉

  3. Andrea scrive:

    E se si proponesse che…

    – il giorno dell’inaugurazione ufficiale c’è solo il Sindaco, rappresentante di TUTTI i cittadini.
    – Poi, ciascuna confessione religiosa può fare richiesta, in un giorno qualsiasi, di organizzare la propria cerimonia di benedizione.
    Se si propongono solo i cattolici, lo faranno solo i cattolici, se si propongono 10 confessioni diverse, lo faranno in 10 giorni diversi.
    Ma ciascuno liberamente autogestito e autofinanziato.

  4. Manuela scrive:

    E’ stupefacente come, ogni volta che si parla di commistioni fra Stato e Chiesa, vengano tirate in ballo le “tradizioni”. E’ “tradizionale” la presenza di un prete all’inaugurazione di uno spazio pubblico, così come il crocefisso nelle aule scolastiche è un'”innocua tradizione”. Non viene nemmeno più in mente che si tratti di regioni, non di tradizioni. E che uno Stato laico debba rispettare le convinzioni religiose e filosofiche di ogni singolo cittadino (non dei cittadini in quanto appartenenti a un qualsiasi gruppo), come ci ricorda la Corte Europea. Proporrei un seminario sul significato del termine “stato laico” a tutti questi amministratori che hanno perso la bussola.

  5. madmath scrive:

    che il sindaco sia il rappresentante di tutti i cittadini è tutto da dimostrare; a dire il vero il principio di rappresentanza fa acqua almeno quanto il principio d’autorità tradizionale. Chi intelletto ha, comprenda. A presto.

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