Scandaloso O.D.G. votato al Comune di Faenza

Su segnalazione di un nostro iscritto, riceviamo comunicazione circa l’approvazione di un O. d. G. votato dal Comune di Faenza, circa l’istituzione di una “festa della Famiglia naturale” , su proposta di un coinsigliere di F.I. (Forza Italia).

L’approvazione di questa mozione, ha destato scandalo e rimostranze da parte di molti cittadini, associazioni e anche politici, poichè l’intenzione del Consiglio Comunale è di considerare con il termine “famiglia” solo quella fra un uomo e una donna con il vincolo del matrimonio e che rappresenta la naturale istituzione per la trasmissione della vita e l’unico ambito sociale in cui possono essere accolti minori in difficoltà, anche attraverso, in casi estremi, gli istituti dell’adozione e dell’affidamento.

Riporto il link con l’intero O.d.G.

http://www.comune.faenza.ra.it/Amministrazione/Consiglio-comunale/I-lavori-del-Consiglio/Risoluzioni/OdG-VALORIZZAZIONE-E-SOSTEGNO-ALLA-FAMIGLIA-NATURALE-15.12.2014

Riporto qui sotto la nostra risposta come Uaar:

Gentile Sindaco Malpezzi,

ho appreso della votazione di cui all’oggetto da parte della vostra Amministrazione e sono basito.

Ciò che avete approvato costituisce una  vergogna per la nostra comunità e ci rimanda indietro nel tempo, offendendo sensibilità ed esigenze diverse,  presenti nella collettività.

Non vi sfiora neppure lontanamente che possano esistere altre tipologie di famiglie, che non sia solo quella da voi esplicitata che  riporto testuale:

 

  • la famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna rappresenta l’istituzione naturale aperta alla trasmissione della vita e l’unico adeguato ambito sociale in cui possono essere accolti i minori in difficoltà, anche attraverso, in casi estremi, gli istituti dell’affidamento e dell’adozione;

E’ una sciocchezza che non sta da nessuna parte, non si rende conto della gravità di quanto affermato nel vostro O.d.G.?  Tutto questo offende la vostra intelligenza.

Io credo che possano benissimo   esistere anche altri modelli di famiglia, altrettanto validi e rispettabilissimi. Unioni di fatto, unioni gay e relativa prole possono benissimo funzionare. La cosa più importante è che ci siano l’amore, il rispetto e il sostegno reciproco. Le diverse sensibilità che ci sono, meritano più ascolto e attenzione da parte delle Istituzioni e,  non di essere considerate delle “minacce”!

Questa vostra decisione è frutto di un connubio con una chiesa retrograda e oscurantista che ci rimanda ai tempi più bui del medioevo. Volete continuare a tenerci nell’ignoranza e nella superstizione , quando chiedete  al Governo centrale di “non applicare il documento standard per l’educazione sessuale in Europa, redatto dall’ufficio europeo dell’ Organizzazione Mondiale della Sanità”.

Chiedete alla Regione di istituire la “festa della famiglia naturale, fondata sull’unione fra un uomo e una donna,  promuovendola sia direttamente che indirettamente con la scuola, le associazioni culturali”   ecc.ecc.    Tutto questo,   ovviamente  con la benedizione di una chiesa “omofoba, sessuofoba e misogina”.

Non crede che una buona educazione sessuale, libera da ogni pregiudizio e insegnata da personale qualificato,  e non scelto dai Vescovi come per l’insegnamento della religione, sia di maggiore aiuto alla formazione delle coscienze di tutti e alla formazione di futuri cittadini ? !

Non crede che il fenomeno dei “femminicidi” possa essere il risultato di una  mala educazione che considera la donna un oggetto e/o una proprietà, come recita il nono comandamento ( se non ricordo male) : “ non desiderare la donna d’altri” , e non una persona con pari dignità e diritti dell’uomo?

La famiglia è, o dovrebbe essere, la prima “istituzione” in cui ogni essere umano possa esprimere sé stesso liberamente, senza pregiudizi e/o inibizioni , e le Istituzioni devono proteggerle. Tutte le famiglie, non solo quella voluta e votata dal vostro Consiglio Comunale.

 

Claudio Pagnani

Uaar Prov.Ravenna

 

Riporto anche la lettera scritta da Arcigay di Ravenna:

Oggetto: Lettera aperta al Sindaco Malpezzi che istituzionalizza la discriminazione a Faenza.

 

Egregio Sindaco Malpezzi, le scrivo questa lettera aperta come presidente di Arcigay Ravenna.

Sono rimasto profondamente mortificato nel vedere approvato dalla sua Giunta (di Sinistra!?) il famigerato ODG della Regione Lombardia, che passò con i voti di Lega, Ncd, Forza Italia, Lista Maroni e Fratelli d’Italia: come è potuto succedere?

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/07/02/diritti-gay-per-la-regione-lombardia-esistono-solo-le-famiglie-naturali/1046658/

 

Si rende conto che con questo abominio incostituzionale Lei – Sindaco di TUTTI i CITTADINI E LE CITTADINE DI FAENZA – discrimina le persone LGBTI (Lesbiche, Gay, Bisex, Transgender, Intersex) ed i loro figli? Non le è apparso chiaro che una festa che celebra la sola “famiglia naturale” è discriminatoria quanto una festa pubblica per le sole “famiglie bianche” o per le sole “famiglie non divorziate”?

 

Si rende conto che l’educazione civica nelle scuole, volta ad insegnare a rispettare il diverso da sé, discende direttamente dall’art. 3 della costituzione, “per rimuovere gli ostacoli ” in modo da garantire il diritto allo studio a tutte le minoranze vessate da razzismo, xenofobia, antisemitismo, islamofobia, omotransfobia o da altre causa di discriminazione e bullismo? Cosa non le è chiaro nell’art. 3 della Costituzione quando afferma che “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali” che impegna la Repubblica a “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana”?

 

Dov’era la mia dignità sociale, la mia libertà e la mia uguaglianza quando, adolescente, ho dovuto nascondere la scoperta di essere omosessuale per non rischiare l’esclusione sociale? Nessuno a scuola mi fece capire che ero normale, che non ero l’unico al mondo e che era il mondo ad essere “sbagliato” visto che mi discriminava. Ci furono invece insegnanti che si prodigarono a dirmi che gli omosessuali sono persone malate e pervertiti da cui stare alla larga. Per questo senso di isolamento, frustrazione e inadeguatezza ho pensato varie volte al suicidio in quegli anni. Per queste stesse ragioni oggi faccio l’attivista LGBTI e per i diritti umani: non voglio che altri debbano continuare a soffrire per ciò che scoprono di essere!

 

E invece la sua giunta approva un ODG che – se applicato – continuerebbe ad isolare, nascondere e a far soffrire in silenzio gli studenti LGBTI come accadeva 40 anni fa. Negando l’accesso all’informazione scientifica che spiega come eterosessualità, bisessualità ed omosessualità siano solo varianti naturali dell’orientamento sessuale/affettivo/amoroso, che il proprio orientamento si scopre e non si può scegliere e che è perfettamente normale scoprirsi omosessuali o bisessuali.

 

Così come l’essere destri, mancini e ambidestri rappresentano solo varianti naturali dell’abilità manuale e non c’è nulla di anormale nell’essere mancini (come invece la superstizione imponeva una volta, quando la mano sinistra era la mano del diavolo, i mancini erano chiamati invertiti e da bambini venivano corretti con la forza: le ricorda qualcosa?)

 

Può inoltre spiegarci in che modo le esistenti famiglie omosessuali ed i loro figli creano un problema alle famiglie eterosessuali?

 

Si rende conto che il vero obiettivo di questo ODG è continuare a permettere alle famiglie di trasmettere indisturbate ai figli l’omofobia e la transfobia, in modo da instillare il pregiudizio che è “anormale”, “sbagliato”, “malato”, “depravato” essere LGBTI?

 

Infine ci spiega come fa a credere alla falsa premessa che “la famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo ed una donna rappresenta l’istituzione naturale aperta alla trasmissione della vita e l’unico adeguato ambito sociale in cui possono essere accolti i minori in difficoltà, anche attraverso, in casi estremi, gli istituti dell’affidamento e dell’adozione” su cui si basa tutto il castello di carte, nonostante sia smentita dal senso comune, dalla nostra Corte Suprema e dalla ricerca scientifica?

 

Il senso comune lo può trovare nelle belle parole del segretario provinciale del PD Michele de Pascale che condivido pienamente: “Personalmente conosco un’unica definizione di famiglia naturale. Una famiglia è “naturale” quando è fondata sull’amore e sul rispetto.”

 

Nella sentenza definitiva 601/2013 la Corte Suprema di Cassazione ha detto: “un minore può crescere in modo equilibrato anche in una famiglia omosessuale perché si tratta di un “mero pregiudizio” sostenere che “sia dannoso per l’equilibrato sviluppo del bambino il fatto di vivere in una famiglia incentrata su una coppia omosessuale”.

http://www.repubblica.it/cronaca/2013/01/11/news/cassazione_bimbo_pu_crescere_bene_anche_in_famiglia_omosessuale-50330615/

 

Le associazioni di Psicologi Italiani e Internazionali hanno dichiarato:

“…In particolare, la ricerca psicologica ha messo in evidenza che ciò che è importante per il benessere dei bambini è la qualità dell’ambiente familiare che i genitori forniscono loro, indipendentemente dal fatto che essi siano conviventi, separati, risposati, single, dello stesso sesso. I bambini hanno bisogno di adulti in grado di garantire loro cura e protezione, insegnare il senso del limite, favorire tanto l’esperienza dell’appartenenza quanto quella dell’autonomia, negoziare conflitti e divergenze, superare incertezze e paure, sviluppare competenze emotive e sociali”.

Su questi temi la comunità scientifica è unanime. L’Associazione Italiana di Psicologia ancora una volta invita i responsabili delle istituzioni politiche a tenere in considerazione i risultati che la ricerca scientifica ha prodotto e messo a disposizione della società e si facciano promotori del rispetto delle persone e della corretta divulgazione scientifica evitando di esprimere asserzioni infondate che hanno il solo risultato di rinforzare i pregiudizi e danneggiare le famiglie mono-genitoriali, le coppie omosessuali e soprattutto i loro bambini. ”

http://www.francescavecchioni.com/sito/omogenitorialita-e-stato-della-ricerca/

 

Sono convinto caro Sindaco che lei sia vittima di un abbaglio per il quale non ha potuto rendersi conto di tutte le implicazioni discriminatorie e vessatorie che il vostro ODG produce. Ci dia l’opportunità di intervenire in merito in Comune per far comprendere al Consiglio e alla Giunta come sia invece necessario adottare politiche inclusive verso le persone discriminate: riduce le tensioni sociali e produce benessere per tutti tranne che per chi “rosica” quando altri vengono trattati da uguali, ma sono certo che lei non appartenga a questa categoria di persone!

In attesa di un suo cenno di riscontro le auguro un sincero “in bocca all’omofobia” (si risponde “crepi l’omofobia” eh!)

bruno “eumeme” moroni

Presidente Arcigay Frida Byron Ravenna

Via Eraclea, 25 – 48123 Ravenna


Membro della Segreteria Nazionale Arcigay

Delega al Contrasto a Omofobia e Transfobia, Visibilità e Coming Out.

 

Arcigay – Associazione LGBT italiana

Via Don Minzoni, 18 – 40121 Bologna

 

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