Nel corso di questa tornata elettorale per le Amministrative nel Comune di Ravenna, ho posto tre domande sulla laicità alle candidate e ai candidati Sindaco della nostra città.
Queste le domande:
- Oneri di Urbanizzazione Secondaria (UO2) –
Una recente presa di posizione della Regione Emilia Romagna, ha stabilito che non c’è nessuna obbligatorietà da parte dei Comuni di destinare una quota del 7% a favore della costruzione, manutenzione e ristrutturazione di edifici di culto. (eccezione fatta per la manutenzione e ristrutturazione di edifici di particolare rilevo storico-artistico-culturale).
Cosa pensa di fare la sua Lista ?
- Assistenza religiosa a pagamento negli Ospedali.
Una convenzione di durata quinquennale (2011-2016) fra Ausl della nostra Provincia e Diocesi territorialmente competenti ,prevede che l’assistenza ai degenti e loro famigliari da parte dei sacerdoti, sia garantita ma con un costo a carico della collettività. I quattro presidi ospedalieri della Provincia (Ravenna-Cervia, Lugo e Faenza) hanno un costo annuo di 136.000 euro, pari a 680.000 euro per i cinque anni. Tutto questo è previsto da una Legge regionale , la n.12 del 10/4/1989, tuttavia il Comune può avere voce in capitolo, facendo parte del Comitato di Gestione.
file:///C:/Users/xxx/Documents/Assistenza%20Religiosa%20ospedali/Assist.Relig.%2010%20aprile%201989%20n.%2012%20E.R..htm
Alla luce di quanto sopra, chiediamo se sia disponibile a sospendere questi pagamenti che francamente trovo inopportuni. Dov’è la tanto conclamata carità cristiana, che per svolgere un compito facente parte del proprio ministero, chiede soldi in cambio?
- Convenzioni FISM (Federazione italiana scuole materne)
Questa convenzione , valutata nella seduta comunale del 15/7/2015 fra scuole dell’infanzia (2012-2016) e delle sezioni “Primavera” aggregate alle scuole dell’infanzia (2012-2016)
Nella seduta di cui sopra, ma che purtroppo non si trova più negli archivi dell’Amministrazione comunale, le Commissioni 1 e 7 si sono occupate di verificare l’andamento economico-finanziario, come previsto per Legge. Ebbene le erogazioni di soldi pubblici a favore delle paritarie private sono notevolmente superiori a quelli erogati alle scuole “comunali”.
Alcuni esempi: Per l’anno scolastico 2013-2014 l’USR (Ufficio Scolastico Regionale) ha assegnato un contributo di 6500 euro scuola e 7900 euro per sezione. Inoltre la Regione E.Romagna per l’anno 2013, ha stanziato per sezione comunale e statale 330,25 euro per sez.Primavera , mentre ne ha dati 1982,58 per le paritarie private.
Il Comune di Ravenna per l’a.s. 2014-2015 ha stanziato 14.475,67 euro per sez.FISM. Quindi una sez. FISM ha a disposizione questi fondi pubblici: USR (Fondi MIUR e Regione E.R.) 7.900 euro; dalla Regione :1982,58 euro; dal Comune 14.475,67 euro per un totale di 24.358,25 euro, cui occorre aggiungere 6.500 euro per scuola di derivazione USR. Sommando a questi anche la quota parte per scuola, si può arrivare, approssimando, a 26.679,68 euro per sezione.
Una sezione comunale ha invece a disposizione questi contributi: dall’USR (fondi MIUR e Regione E.R.) 7.900 euro; dalla Regione 330,25 euro; quindi il totale è di 8.239,25 euro. Il rapporto sezioni/scuole comunali è di 3,5 ed è evidente perché mediamente le scuole comunali dispongono di più sezioni delle FISM. Quindi anche approssimando si può aggiungere alla cifra di cui sopra una quota parte di 1.817,14 euro arrivando così ad un contributo pubblico di 10.098,15 euro per sezione comunale.
Fin qui i contributi pubblici, ma un’impresa privata, in questo caso una scuola, deve portare i conti in pareggio. Ci sono le rette mensili pagate dalle famiglie. Queste vanno-considerati i pasti- da un minimo complessivo di 170 euro (Santerno) a 368 euro per la S.Vincenzo de’Paoli (Ravenna centro), ma più mediamente sui 200 euro. Ponendo una media di 26 bambini, ogni sezione può contare su 52.000 euro/anno.
Una cifra considerevole in rapporto alle scuole comunali (pubbliche) ! Non vado oltre e mi auguro che lei possa/voglia visionare gli atti scritti (spero che questi ci siano ancora) relativi alla seduta del 15/7/2015 tramite qualche Consigliere Comunale di sua conoscenza.
La mia richiesta anche in questo caso è: la sua Lista è disponibile a cessare i finanziamenti di pertinenza comunale alle scuole paritarie private? In subordine è disponibile a non distribuire a pioggia denaro pubblico e destinarlo prioritariamente alle scuole comunali e statali? Se non si inverte questa tendenza, non ci sarà mai la possibilità di costruire scuole pubbliche anche in quelle aree finora mancanti o carenti.
Qui le risposte della candidata Sindaca Raffaella Sutter della lista “Ravenna in Comune”:
Oneri di urbanizzazione secondaria
La Regione Emilia Romagna ha ritenuto non più applicabili le disposizioni che prevedono che il 7% degli oneri di urbanizzazione secondaria siano destinati alle chiese ed altri edifici per attività religiosa, quindi non verseremo tali oneri, reinvestendoli sul patrimonio pubblico con priorità per quello scolastico.
Assistenza religiosa a pagamento negli Ospedali
Nell’ambito della competenza di indirizzo politico che spetta al Comune, porremo all’AUSL il tema della revisione della convenzione tra AUSL e Diocesi per la prestazione dell’assistenza religiosa in ospedale che non riteniamo debba gravare sulla spesa pubblica.
Convenzioni FISM
Rivedremo l’attuale sistema di convenzione con le scuole dell’infanzia FISM che già usufruiscono, come paritarie,di contributi statali e regionali, con l’obiettivo di reinvestire le risorse del Comune nel potenziamento delle scuole materne comunali per garantire a tutte le famiglie la possibilità di scegliere una scuola pubblica e laica. Consapevoli tuttavia che attualmente in parte del territorio comunale sono presenti solo scuole FISM, modificheremo la convenzione , collaborando per garantire la qualità pedagogica e l’integrazione nel sistema dei servizi come previsto dalla normativa regionale e dagli accordi Anci-Fism, non intervenendo invece per quanto riguarda le risorse comunali con finanziamenti a pioggia, ma con buoni scuola per singolo bambino frequentante, da erogarsi in base alla situazione reddituale ISEE della famiglia.