Racconti di vita dai banchetti UAAR

Ai banchetti UAAR capita di vedere arrivare, a passo sostenuto, diversi cittadini che vogliono firmare la petizione sugli oneri di urbanizzazione secondaria. Alcuni, preoccupati per il maltempo che ha imperversato per tutta la mattinata, temevano di non trovarci. Addirittura. Capita di incrociare una giovane insegnante elementare, proveniente da una lontana Regione, che ci accusa di essere satanisti perché ha adocchiato una copertina del L’Ateo in cui compaiono due teschi. (Una vignetta di The Hand, in cui Darwin – che fa il verso al principe Amleto – si chiede con in mano due teschi, forse umani, di quali specie si tratti. Un argomento caro a chi si occupa di biologia, in primo luogo, ma anche di antropologia). Capita anche di incontrare una coppia austriaca che mastica un po’ di italiano e che fa una sottoscrizione agli atei ravennati: in Austria ci sono pochi atei ma i fedeli cattolici sono articolati anche in gruppi come Wir sind kirche. E a proposito di fedeli cattolici capita che il giorno successivo sia la domenica delle Palme e che gruppi di giovani fedeli si aggirino per le strade con rametti d’ulivo e cartoline in cui si scrive che  Gesù risorto viene incontro a noi e continua a donarci tutto se stesso oppure che Gesù ti aspetta per regalarti il suo amore, il suo perdono, la vera gloria. Prima uno, poi un secondo si avvicinano repentinamente al banchetto e posano una cartolina. Sembra il gesto del più coraggioso del gruppo che compie la missione evangelizzatrice nei confronti degli increduli. Ragazzi, la prossima volte, fermatevi, non abbiate paura. Se la vostra fede è salda non saremo certo noi ad intaccarla: noi, a differenza di chi segue un dogma, siamo disposti a cambiare opinione. Ma, eventualmente, questo potrebbe avvenire solo con il confronto reciproco. Ed infine, capita che ai banchetti UAAR si fermano tanti giovani per firmare la petizione.

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Appendice

Si avvicina al banchetto un giovane africano che, con voce querula, chiede denaro. I soci si guardano perplessi finché, uno di loro, mette mano al portafogli ed estrae un euro. Ottenuto quanto desiderato il giovane può chiedere chi siamo.

Siamo atei, per noi non non c’è né cristianesimo né islam, dice il donatore

Nooo, Dio esiste risponde il beneficario, ed inizia così un lungo confronto serrato tra il nostro socio e il giovane.

Ciò – fa il nostro socio reduce dall’improvviso faccia a faccia – u’m avlela cunvezar ch’j’enzal j’esest in se seri! E alora a j’o det: dam mo’ indrì e mi evro! E no – um fa lò – qvest a ma tegn! Va mo là, che s’al saveva cun ‘ste caz c’aj’gl’a daseva!*

*Mi voleva convincere che gli angeli esistono davvero! E allora gli ho detto: restituiscimi l’euro! E no – mi fa lui – questo lo tengo. Vedi un po’ che se l’avessi saputo non gli avrei dato niente!

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