Questo testamento non s’ha da fare!

Lo scorso 18 maggio è stata protocollata (numero  51297) la petizione richiedente l’istituzione del registro dei testamenti biologici nel Comune di Ravenna. Il regolamento comunale prevede che:

In ogni caso l’organismo deputato alla trattazione, recepito il parere del Consiglio della/e circoscrizione/i, discute la petizione in una propria seduta alla presenza del proponente, del sindaco o dell’assessore di riferimento e del dirigente comunale dell’unità organizzativa di competenza dando risposta alla petizione entro due mesi dalla data di presentazione.

Passati ben più di quattro mesi, ovvero 140 giorni, la nostra socia, prima firmataria della petizione, riceve oggi comunicazione scritta circa l’annullamento della discussione prevista per sabato 9 ottobre. Nessuna motivazione  a sostegno della decisione. Poche settimane fa, la venuta del senatore Marino, e le sue dichiarazioni in favore del testamento biologico, avevano portato allo scoperto due linee divergenti all’interno della maggioranza di governo cittadino. L’annullamento della convocazione ci fa pensare che non solo i problemi partitici non siano stati risolti ma si siano aggravati. Se così fosse, riteniamo grave che, per salvaguardare equilibri di governo, venga meno il diritto dei cittadini di un pronunciamento da parte di una commissione comunale.

Da quanto accade in altri Comuni della Regione, si direbbe che le petizioni simili a questa vengono depotenziate in vari modi: a Rimini il registro è stato istituito ma è previsto un modulo che subordina le decisioni secondo scienza e coscienza medica vanificando così la libera scelta personale. A Nonantola (Mo), la petizione è stata consegnata ad aprile ma non ancora discussa; a Bologna, il registro è stato approvato dal Consiglio comunale  il 25 gennaio 2010, giorno delle dimissioni del Sindaco Delbono, ma la commissaria non ha dato seguito alla delibera consiliare.

[al cardinale] stanno più a cuore gli amori di due giovani, che la vita d’un povero sacerdote […] Il coraggio, uno non se lo può dare è la celebre frase di don Abbondio, il personaggio de I promessi sposi.

Il sacerdote risponde in questo modo al cardinale che così lo incalzava: Certo non vi sarà domandato, un giorno, se abbiate saputo fare stare a dovere i potenti; che a questo non vi fu dato né missione, né modo. Ma vi sarà ben domandato se avrete adoprati i mezzi ch’erano in vostra mano per far ciò che v’era prescritto, anche quando avessero la temerità di proibirvelo.

Il senatore Marino affermava il valore simbolico del registro dei testamenti biologici.

Chiediamo ai consiglieri comunali solo una cosa. Di esprimersi.

Aggiornamento. La petizione è stata discussa dal Consiglio comunale nella seduta del 25 ottobre. Il resoconto è pubblicato nel sito del Comune. Verificheremo che all’ordine del giorno approvato venga dato seguito in tempi ragionevoli e in modo coerente con quanto votato.

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