Pellegrino in nome di tutti?

Lettera aperta al Sindaco di Cervia Roberto Zoffoli:

l’omaggio al papa del sale di Cervia,

quesiti sulle implicazioni dell’atto

Gentile Sindaco di Cervia,

apprendiamo che il 26 novembre Lei, accompagnato da una delegazione di fedeli e salinari, si è recato in Vaticano per omaggiare il papa con il dono del sale di Cervia.

Apprendiamo anche, da diversi articoli di giornale pubblicati in questi giorni, che questo gesto vorrebbe ripetere un atto appartenente alla tradizione, una tradizione solo presunta però, in quanto gli stessi giornali ci informano che questa si sarebbe interrotta, dopo 4 secoli, nell’anno della breccia di Porta Pia (1870) e che essa sarebbe stata riesumata, dal dimenticatoio in cui la storia dell’Italia unitaria l’aveva relegata, solo nel 2003.

A noi laicisti questa iniziativa del comune di Cervia sembra alquanto improvvida, ragion per cui desideriamo sottoporLe alcuni quesiti che il fatto ci instilla:

  1. Ogni persona credente in qualità di fedele non fa altro che esercitare un diritto di libertà se si reca dal papa e gli rende omaggio, ma Lei, signor Sindaco, ha compiuto questa visita nell’esercizio delle Sue funzioni pubbliche e quindi in qualità di rappresentante dei cittadini di Cervia, che, come non può non sapere, non condividono tutti la stessa concezione religiosa. A noi sembra che questo equivalga ad un abuso verso tutti coloro che non sono cattolici e ad una violazione del principio di laicità dello Stato. Vorremmo conoscere il Suo pensiero su questo punto.
  2. Sappiamo dalle immagini televisive che i fedeli sono usi baciare l’anello del papa e ci chiediamo se anche Lei lo abbia fatto. Se così fosse saremmo particolarmente turbati in quanto questo atto di omaggio feudale indica sottomissione e se nulla si può contestare ad un privato cittadino che voglia compiere un simile gesto, la cosa non vale per un pubblico ufficiale. In questo caso infatti l’atto di genuflessione rappresenterebbe in via simbolica la genuflessione di tutti coloro che quel pubblico ufficiale rappresenta, nella fattispecie i cittadini di Cervia, che sono anche membri dello stato italiano, uno stato di cui dovrebbe essere rispettata la pari dignità di fronte allo stato estero Città del Vaticano. Ci può rassicurare su questo punto?
  3. L’interruzione dell’atto di omaggio feudale, rappresentato dal dono del sale al papa, in seguito all’espugnazione di Roma da parte dei bersaglieri e la conseguente annessione della città al Regno d’Italia ci appare come il coerente suggello simbolico del nuovo assetto politico sorto proprio dall’esautorazione del pontefice, che fino a pochi anni prima era sovrano dei territori romagnoli. Quindi Le chiediamo, qual è il significato simbolico, e di conseguenza politico, del ripristino di un simile uso?

Sperando che voglia dialogare con noi su questi temi così fondamentali per la nostra comunità, La salutiamo cordialmente nell’attesa di una Sua risposta.

Circolo Uaar

Provincia di Ravenna

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Note:

Articolo sul pellegrinaggio RomagnaOggi

Comunicato stampa del Comune di Cervia (2007)

Il Sindaco Zoffoli è seduto in prima fila (pagina 5), con la fascia tricolore, anche al momento dell’udienza solenne tenuta in Vaticano, in occasione del pellegrinaggio dell’ottobre 2006.

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Aggiornamento del 2 dicembre

La lettera, pubblicata in diverse forme sui quotidiani locali, vede una risposta da parte del Sindaco Zoffoli che – su La Voce – replica:

“Ho cose più importanti da pensare e da fare”

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Aggiornamento del 7 dicembre

Messaggio al Sindaco di Cervia, Roberto Zoffoli, sulla mancata risposta alla nostra lettera aperta
Gentile Sindaco di Cervia,
in data 2 dicembre, con l’ausilio dei quotidiani locali, Le abbiamo posto, in forma di lettera aperta, alcuni quesiti sulla visita in Vaticano che Lei ha effettuato in data 26 novembre per omaggiare il papa col sale di Cervia.
Nonostante la formulazione della missiva consistesse in una garbata richiesta di dialogo, Lei ha ritenuto di lasciar cadere la cosa nel vuoto, limitandosi ad affermare di avere cose più importanti da fare.
In assenza di ulteriori risposte da parte Sua, prendiamo atto che secondo la Sua interpretazione del ruolo che riveste, rispondere alla cittadinanza sul Suo operato nell’esercizio delle Sue funzioni pubbliche è cosa inessenziale e non rientra in definitiva nei Suoi doveri istituzionali.
Sperando di essere smentiti in questa impressione, vista la gravità del significato che avrebbe un simile atteggiamento, Le auguriamo buon lavoro.

Cordiali saluti.

Circolo UAAR Provincia di Ravenna

Aggiornamento del 15 dicembre

Volendo dare una corretta informazione, successivamente, abbiamo dialogato con il Sindaco in forma privata.

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1 risposta a Pellegrino in nome di tutti?

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