La strategia della lumaca

Per strategia della lumaca si intende l’approccio estenuante che il Comune di Ravenna sta mettendo in atto nel dare seguito a quanto deliberato lo scorso 25 ottobre, a proposito del registro dei testamenti biologici, o per meglio dire, le disposizioni anticipate di trattamento (DAT). La petizione da noi promossa e presentata il 18 maggio 2010 ha avuto un percorso da subito accidentato. Secondo il regolamento comunale entro due mesi dalla presentazione avremmo dovuto avere risposta (art. 7 del testo unico contenente la disciplina degli istituti di partecipazione). La prima firmataria è stata, invece, in un primo momento convocata per il 9 ottobre, nella commissione preposta che è stata annullata pochi giorni prima, il 5 ottobre. Una successiva  convocazione è stata fissata per il 25 ottobre, in Consiglio comunale, sede che ha visto l’approvazione di un ordine del giorno. Poco meno di cinque mesi dalla presentazione della petizione.

L’ordine del giorno a distanza di quasi cinque mesi dall’approvazione non ha avuto seguito. Perché? Che sia mancata la volontà politica? Da quel che è successo a Cervia si direbbe proprio di sì. Il Consiglio comunale cervese ha deliberato in favore del registro il 23 dicembre 2010 ed il relativo regolamento è già disponibile da diverse settimane. A sostenere  questa ipotesi c’è anche l’intervento del gruppo consiliare del Partito Democratico sul numero 5 (novembre 2010*) di Ravenna Oggi** (periodico dell’Amministrazione comunale di Ravenna). Il titolo Nasce il registro comunale dei testamenti biologici sembra indicare che i cittadini si possano avvalere già di questo strumento, cosa che non è, mancando il regolamento attuativo. L’articolo cita tra i principi iscritti nella coscienza di ogni democratica e di ogni democratico, l’indisponibilità della vita, l’essere fermamente contrari alla legalizzazione dell’eutanasia per finire con una lunga citazione di papa Montini (Paolo VI). Sostenere il registro dei testamenti biologici appellandosi all’indisponibilità della vita è come cercare un supporto all’autodeterminazione dell’individuo dalle parti del Vaticano. E, allo stesso modo, citare un papa per sostenere una scelta di laicità è sconfortante alla luce della denuncia quotidiana della Chiesa cattolica nei confronti del relativismo. Nell’articolo si scrive di un documento presentato dal gruppo Ulivo-Pd che sancisce la nascita del registro delle dichiarazioni di trattamento anticipate di trattamento, grazie al quale presto i cittadini potranno depositare in un ufficio comunale preposto il proprio ‘testamento biologico’. La discussione nell’assise di Palazzo Merlato era nata grazie ad una petizione popolare [è proprio la nostra ma non ci citano, NdR]

Quanto lungo sarà quel presto?

* Ma nella gerenza è indicato n. 6, dicembre 2010.

**Ravenna Oggi non ha periodicità dichiarata e sembra distribuito porta a porta. La versione elettronica scaricabile dal sito del Comune di Ravenna è da mesi ferma al numero 3 del 2010.

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Santificare il giorno di festa

Un consigliere comunale di Ravenna, Gianfranco Spadoni – informa RavennaeDintorni – segnala come i vigili abbiano  effettuato numerose contravvenzioni soprattutto nelle centrali piazza Duomo e in via Oberdan, proprio in prossimità del Convento dei Padri Cappuccini. Non sono certamente in discussione il pieno rispetto della legge e l’ osservanza del codice della strada, tuttavia, rilevo come tanti anziani per partecipare alla funzione religiosa, specie nel centro storico, sono costretti a lasciare l’auto vicino alle basiliche, senza, in ogni modo creare la minima difficoltà alla circolazione. Ciò premesso, ritengo sia sempre opportuno usare buon senso, ed evitare, come spesso accade, forzature e metodi repressivi quantomeno discutibili, soprattutto quando non è in discussione la sicurezza generale.

Finalmente qualcuno chiarisce un fenomeno inspiegabile che si verifica solitamente la domenica mattina, specialmente in piazza duomo. Parcheggio selvaggio in zone spartitraffico, in prossimità di incroci ed un lungo serpente di automobili che circonda la rotonda.

2 gennaio 2010, piazza duomo lato via Garatoni

2 gennaio 2011 piazza duomo lato via Oberdan

Lo stesso consigliere Spadoni, lo scorso 11 gennaio 2010 sottolineava come purtroppo l’incidentalità è prevalentemente causata dai veicoli e dall’inosservanza del Codice della strada. Curiosamente, i veicoli parcheggiati in piazza duomo sembrano esattamente aumentare la pericolosità della circolazione e non osservare il Codice della strada.

Spadoni conclude il suo comunicato stampa considerando che serve maggiore condiscendenza nei confronti delle persone che, liberamente, scelgono di santificare il giorno di festa.

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Ora alternativa. Qualche dato locale

Partita il 14 gennaio la campagna nazionale ora alternativa, siamo in grado di presentare una serie di dati che aiutano ad inquadrare la situazione.

Nella Provincia di Ravenna sono presenti 46 Istituzioni scolastiche statali. Il circolo UAAR di Ravenna dispone – tramite la struttura territoriale dei Cobas Scuola – dei dati relativi alla frequenza dell’ora alternativa di 21 di questi.

La percentuale di frequenza è del 18,2%, un dato che varia in modo importante in base alla tipologia dell’Istituzione scolastica. Se negli Istituti comprensivi – comprendenti scuole materne, elementari e medie – la percentuale risulta notevolmente inferiore (13,1%), il dato raddoppia nei Licei ed Istituti Tecnici e Professionali (26,7%). Un dato da considerare -come indicato dal MIUR, il Ministero che ha competenza sull’Istruzione – è la percentuale di studenti stranieri presenti nel sistema scolastico della Provincia di Ravenna che, per l’anno scolastico 2008-09, è dell’11,6% (si ferma però all’8,9% per le Superiori). Ai bambini più piccoli si cerca probabilmente di evitare ciò che può essere sentito come discriminazione dal non frequentare l’ora di religione cattolica. Le testimonianze raccolte indicano i non frequentanti come in prevalenza figli di aderenti ad altre religioni. Il grado di secolarizzazione raggiunto nel nostro territorio rende difficile pensare che quasi il 90% dei genitori scelga convintamente una sorta di catechismo cattolico scolastico per i propri figli.

In età adolescenziale, gli studenti tendono sempre più frequentemente a non avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica. Ciò è chiaramente verificabile considerando i soli dati dei Licei ed Istituti Tecnici e Professionali. Si va dalle percentuali storicamente più basse del faentino fino ad arrivare all’Istituto Tecnico Commerciale “Ginanni” di Ravenna che con oltre il 55% di non avvalentesi dell’ora di religione cattolica indica un rovesciamento simbolico. Questi dati confortanti non impediscono comunque che agli studenti di ora alternativa venga proposto lo spostamento in altre classi o soluzioni non consone, violando palesemente il principio di non discriminazione.

Per scegliere l’ora alternativa, entro il 12 febbraio, occorre compilare gli allegati E ed F della domanda di iscrizione.

Nella Provincia di Ravenna sono presenti 46 Istituzioni scolastiche statali. Il circolo UAAR di Ravenna dispone – tramite la struttura territoriale dei COBAS Scuola – dei dati relativi alla frequenza dell’ora alternativa di 21 di questi.

La percentuale di frequenza è del 18,2%, un dato che varia in modo
importante in base alla tipologia dell’Istituzione scolastica. Se negli Istituti comprensivi – comprendenti scuole materne, elementari e medie – la percentuale risulta notevolmente inferiore (13,1%), il dato raddoppia nei Licei ed Istituti Tecnici e Professionali (26,7%). Un dato da considerare è la percentuale di studenti stranieri presenti nel sistema scolastico della Provincia di Ravenna che, per l’anno scolastico 2008-09, è dell’11,6% (si ferma però all’8,9% per le Superiori). Ai bambini più piccoli si cerca probabilmente di evitare ciò che può essere sentito come discriminazione dal non frequentare l’ora di religione cattolica. Le testimonianze raccolte – sottolineano gli atei ravennati – indicano i non frequentanti come in prevalenza figli di aderenti ad altre religioni.

Il grado di secolarizzazione raggiunto nel nostro territorio rende difficile pensare che quasi il 90% dei genitori scelga convintamente una sorta di catechismo cattolico scolastico per i propri figli.

In età adolescenziale, gli studenti tendono sempre più frequentemente a non avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica. Ciò è chiaramente verificabile considerando i soli dati dei Licei ed Istituti Tecnici e Professionali. Si va dalle percentuali storicamente più basse del faentino fino ad arrivare all’Istituto Tecnico Commerciale “Ginanni” di Ravenna che con oltre il 55% di non avvalentesi dell’ora di religione cattolica indica un rovesciamento simbolico. Questi dati confortanti non impediscono comunque che agli studenti di ora alternativa venga proposto lo spostamento in altre classi o soluzioni non consone violando palesemente il principio di non discriminazione.

Per scegliere l’ora alternativa, entro il 12 febbraio, occorre compilare gli allegati E ed F della domanda di iscrizione.

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Un’occasione per (ri)leggere Mazzini

La lobby di Dio, il libro inchiesta su Comunione e Liberazione e la Compagnia delle Opere (CdO), cerca di dare un quadro d’insieme delle realtà ispirate da don Luigi Giussani. Ferruccio Pinotti, l’autore, spiega come la CdO abbia saputo interloquire con soggetti culturalmente lontani – si sarebbe supposto – quali le Coop cosiddette rosse. In Romagna, ed in particolare a Ravenna, anche le coop di ascendenza laico-repubblicana hanno una presenza radicata. Il gruppo ACMAR, sia pur con un fatturato non paragonabile al colosso CMC, si attesta comunque sui 217 milioni di euro (2009). Capita che il gruppo ACMAR, originato dalla cooperativa sorta nel 1951 per volere di operai di orientamento repubblicano e il cui nome si deve ad un mazziniano, dia corso alla propria responsabilità sociale con l’adozione a distanza di cinquanta bambini, in collaborazione con AVSI, organizzazione non governativa aderente alla CdO. Missione di AVSI è promuovere la dignità della persona attraverso attività di cooperazione allo sviluppo con particolare attenzione all’educazione, nel solco dell’insegnamento della Dottrina Sociale Cattolica. Significativo il creche Monsenhor Luigi Giussani (l’asilo Monsignor Luigi Giussani) realizzato a Bahia (Brasile). La sussidiarietà è un valore condiviso sia dalla CdO che dall’AGCI – la centrale di riferimento di ACMAR – e questo potrebbe essere un terreno comune su cui si sviluppa la collaborazione. E però, quale nesso tra il pensiero politico di Mazzini – la cui effige campeggia nel sito nazionale di AGCI – e la dottrina sociale cattolica? Il cattolicismo è spento; ma voi che vegliate alla sua bara, ricordatevi, che il cattolicismo non è che una setta, un’applicazione erronea, il ‘materialismo’ del cristianesimo così Mazzini si esprimeva ne Dal Papa al Concilio (1849).

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Apparenze

È di alcuni giorni fa la notizia del finanziamento di due importanti strutture culturali del territorio ravennate. Il parco archeologico di Classe (tramite la Fondazione Ravenna Antica) e il Teatro Socjale di Piangipane. Grazie infatti all’intercessione del senatore Vidmer Mercatali, capogruppo del Pd nella Commissione permanente Bilancio (e già Sindaco del Comune di Ravenna dal 1997 al 2006), come scrive Ravenna&Dintorni, è stato possibile accedere a due finanziamenti statali, rispettivamente di 800.000 e 400.000 euro. L’articolo accenna anche ad un terzo progetto finanziato: 400.000 euro al Comune di Ravenna per Ristrutturazione campo sportivo e spogliatoi Darsena, di cui abbiamo letto ad ottobre. Sempre Ravenna&Dintorni ci informava che questo contributo è stato elargito grazie all’intercessione del senatore Vidmer Mercatali. Nei siti locali si fa riferimento alla legge mancia, ovvero la legge 6 agosto 2008, n. 133 che, all’articolo 13, comma 3 quater, stabilisce: a valere sulle risorse del fondo sono concessi contributi statali per interventi realizzati dagli enti destinatari nei rispettivi territori per il risanamento e il recupero dell’ambiente e lo sviluppo economico dei territori stessi. I fondi sono gestiti dalle Commissioni bilancio di Camera e Senato ed è curioso notare come si finanzino decine di strutture religiose quando il patrimonio pubblico è al collasso. È possibile leggere il decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze (qui gli enti individuati) e verificare la presenza anche di altri finanziamenti ricevuti nel ravennate. I 360.000 euro al Comune di Russi per Ristrutturazione campo da baseball dovrebbero essere i fondi di cui scriveva RavennaNotizie nel 2009 (il senatore Vidmer Mercatali, che è riuscito, ‘addentrandosi’ tra le somme a disposizione della Commissione bilancio del Senato, a far sì che dallo Stato giungessero fondi (circa 300mila euro) utilizzati per ammodernare l’impianto sportivo di Godo).

Per il circondario ravennate, un ultimo finanziamento, di 90.000 euro, è destinato all’associazione Amici di Enzo ONLUS di Ravenna per Progetto educazione giovani. Il sito web di questa ONLUS induce a pensare che si colleghi all’esperienza ecclesiale di Comunione e Liberazione. Non risultano articoli riportanti il nome del senatore patrocinante, eppure si direbbe questa la vera notizia. In tempi in cui certi politici fanno comunicati stampa, informando di partecipare alla raccolta caritatevole di beni alimentari, il senatore che riesce a sostenere così concretamente un progetto di educazione giovanile, rimane nell’ombra. 

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Fecondazione medicalmente assistita: eticità e laicità

Conferenza pubblica

La fecondazione medicalmente assistita:

eticità e laicità

lunedì 29 novembre 2010, ore 21.00

alla sala Pier Paolo D’Attorre, via Ponte Marino, 2 Ravenna

Introduzione e conclusioni
Dott. Maurizio Marangolo – Ricercatore dell’Istituto Oncologico Romagnolo

Inquadramento e aggiornamento sui progressi scientifici
Prof. Carlo Flamigni – Docente di Ostetrica e Ginecologica, membro del Comitato Nazionale per la Bioetica

Cos’è successo della legge 40?
Prof. Maria Elisa D’Amico
Docente di diritto costituzionale all’Università degli Studi di Milano

Un bilancio del “turismo procreativo”
Dott. Andrea Borini
Medico specialista in Ginecologia e Ostetricia

È previsto un intervento preordinato di un esponente del mondo cattolico.

Iniziativa organizzata da I Cantieri Ravennati – associazione culturale

Scarica qui la locandina.

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Nuove affissioni campagna Siamo tanti

Da lunedì 22 novembre sono affissi a Ravenna, Faenza e Lugo altri manifesti della campagna Siamo tanti: più di quanto non credi.

RavennaWebTV ha dedicato un servizio alla campagna intervistando Andrea. Sullo sfondo, il 6×3 affisso in viale Randi (di fronte la nuova entrata dell’ospedale).

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Solidarietà o carità?

Incontri la religione – ma forse bisognerebbe scrivere più esplicitamente il cattolicesimo –  dove meno te lo aspetti. Sfogli un volantino commerciale di Coop Adriatica e trovi un passo di un’enciclica papale. L’ultima pagina del volantino informativo delle offerte valide dal 18 novembre all’1 dicembre informa che La Carità è il dono più grande che Dio ha fatto agli uomini … perché è amore ricevuto e amore donato (‘Caritas in Veritate‘).

Si tratta della pubblicità della colletta del Banco Alimentare, struttura aderente alla Compagnia delle Opere, associazione a sua volta sorta con il contributo di aderenti a Comunione e Liberazione.

Nell’enciclica Caritas in Veritate si scrive anche che difendere la verità, proporla con umiltà e convinzione e testimoniarla nella vita sono pertanto forme esigenti e insostituibili di carità. Ed è chiaro che è Cristo ad essere la verità. L’enciclica spiega poi come la testimonianza della carità di Cristo attraverso opere di giustizia, pace e sviluppo fa parte della evangelizzazione. Sembra quindi che la carità sia un modo di evangelizzare.

La carità rimanda quindi ad un’attività in cui l’aiuto, in particolare morale, non è paritario in quanto si presuppone la difesa della verità da parte di chi esercita l’azione caritatevole. Al contrario, per solidarietà, si intende un sentimento di vicendevole aiuto, materiale e morale tra i membri di una comunità: aiuto tra eguali.

Il codice etico di Coop Adriatica indica che libertà, democrazia, giustizia sociale e solidarietà, sono i valori di riferimento della cooperativa.

Meglio la solidarietà della carità.

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Uno di troppo

Oggi, informa Ravenna&Dintorni, è stato inaugurato un nuovo nido, l’Hera dei bimbi. Struttura di proprietà comunale ma a conduzione Hera (multiutility locale). Il materiale di invito indicava come presenti Electra Stamboulis (Presidente Istituzione Istruzione e Infanzia e Assessore all’infanzia; Sinistra Ecologia Libertà) e Giovanna Piaia (Assessore Pari Opportunità del Comune di Ravenna, Partito dei Comunisti Italiani). L’assessore Stamboulis, dopo avere appreso della presenza pubblica del parroco locale ha preferito non intervenire, così come l’assessore Piaia. Cosa ha detto il parroco? Al microfono ha elogiato l’iniziativa, invitato i credenti presenti a dire una preghiera e benedetto la struttura. Questo sì che significa praticare politiche di inclusione sociale. Fare differenza, commettere parzialità: secondo i dizionari significa discriminare. Brutta parola, ma quando si privilegia un esponente di una qualsiasi comunità, in questo caso religiosa, si discrimina chi di questa comunità non fa parte e non occorre molta saggezza per capirlo.

Ed ecco il commento dell’assessora Stamboulis La trovo una cosa inconcepibile visto che si tratta di una struttura laica e pubblica. Trovo giusto invitare tutti, ma, simbolicamente, il prete non avrebbe dovuto essere sul “palco” nè benedire il nido. Non è una questione ideologica, ma di principio, visto che la scuola è e deve essere di tutti.
Ogni tanto la politica sa dimostrarsi coerente e non subordinata al pragmatismo più deteriore.

Escluse le parti imprenditoriali ha preso la parola solo il Sindaco Fabrizio Matteucci (Partito Democratico). Già. Colui che ha appeso, nel proprio ufficio di amministratore, il crocifisso donatogli dal vescovo.

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Questo testamento non s’ha da fare!

Lo scorso 18 maggio è stata protocollata (numero  51297) la petizione richiedente l’istituzione del registro dei testamenti biologici nel Comune di Ravenna. Il regolamento comunale prevede che:

In ogni caso l’organismo deputato alla trattazione, recepito il parere del Consiglio della/e circoscrizione/i, discute la petizione in una propria seduta alla presenza del proponente, del sindaco o dell’assessore di riferimento e del dirigente comunale dell’unità organizzativa di competenza dando risposta alla petizione entro due mesi dalla data di presentazione.

Passati ben più di quattro mesi, ovvero 140 giorni, la nostra socia, prima firmataria della petizione, riceve oggi comunicazione scritta circa l’annullamento della discussione prevista per sabato 9 ottobre. Nessuna motivazione  a sostegno della decisione. Poche settimane fa, la venuta del senatore Marino, e le sue dichiarazioni in favore del testamento biologico, avevano portato allo scoperto due linee divergenti all’interno della maggioranza di governo cittadino. L’annullamento della convocazione ci fa pensare che non solo i problemi partitici non siano stati risolti ma si siano aggravati. Se così fosse, riteniamo grave che, per salvaguardare equilibri di governo, venga meno il diritto dei cittadini di un pronunciamento da parte di una commissione comunale.

Da quanto accade in altri Comuni della Regione, si direbbe che le petizioni simili a questa vengono depotenziate in vari modi: a Rimini il registro è stato istituito ma è previsto un modulo che subordina le decisioni secondo scienza e coscienza medica vanificando così la libera scelta personale. A Nonantola (Mo), la petizione è stata consegnata ad aprile ma non ancora discussa; a Bologna, il registro è stato approvato dal Consiglio comunale  il 25 gennaio 2010, giorno delle dimissioni del Sindaco Delbono, ma la commissaria non ha dato seguito alla delibera consiliare.

[al cardinale] stanno più a cuore gli amori di due giovani, che la vita d’un povero sacerdote […] Il coraggio, uno non se lo può dare è la celebre frase di don Abbondio, il personaggio de I promessi sposi.

Il sacerdote risponde in questo modo al cardinale che così lo incalzava: Certo non vi sarà domandato, un giorno, se abbiate saputo fare stare a dovere i potenti; che a questo non vi fu dato né missione, né modo. Ma vi sarà ben domandato se avrete adoprati i mezzi ch’erano in vostra mano per far ciò che v’era prescritto, anche quando avessero la temerità di proibirvelo.

Il senatore Marino affermava il valore simbolico del registro dei testamenti biologici.

Chiediamo ai consiglieri comunali solo una cosa. Di esprimersi.

Aggiornamento. La petizione è stata discussa dal Consiglio comunale nella seduta del 25 ottobre. Il resoconto è pubblicato nel sito del Comune. Verificheremo che all’ordine del giorno approvato venga dato seguito in tempi ragionevoli e in modo coerente con quanto votato.

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