Una scuola di tutti o una chiesa di pochi?

Il circolo di Ravenna riprende  l’attività pubblica con una serie di cinque banchetti informativi.
In particolare, sarà possibile firmare la petizione che chiede al Consiglio comunale di Ravenna di  rivedere al ribasso la percentuale degli oneri di urbanizzazione secondaria che viene destinata alla  confessioni religiose presenti sul territorio.
Verranno distribuiti anche materiali sull’insegnamento della religione cattolica nelle scuole e sulla  possibilità di avvalersi dell’ora alternativa.

I banchetti informativi si terranno a Ravenna, in pieno centro, in piazza XX settembre.


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AGOSTO
28 venerdi’ ore 20.30 – 23.30

SETTEMBRE
4 venerdi’ ore 15.00 – 19.00
5 sabato ore 15.00 – 19.00
12 sabato ore 15.00 – 19.00
25 venerdi’ ore 15.00 – 19.00

Il Comune di Ravenna ha destinato alla Chiesa cattolica e ai testimoni di Geova locali, in soli  quattro anni (2004-2007), ben 1.136.987,78 euro.
La delibera regionale che disciplina gli oneri di urbanizzazione secondari (849/1998) ne indica il  7% in primo luogo, per l’acquisizione di aree previste dagli strumenti urbanistici vigenti per chiese  ed altri edifici per servizi religiosi, da cedere gratuitamente in proprietà all’ente religioso, ovvero  al rimborso delle spese documentate per l’acquisizione di dette aree, ed inoltre ad interventi per la  costruzione o il ripristino di edifici per il culto e le opere parrocchiali, gli istituti religiosi educativi  ed assistenziali per bambini e anziani, le attrezzature per attività culturali, ricreative e sportive,  con particolare riferimento ai valori monumentali e storici.
Premesso ciò, ricordare questo ulteriore finanziamento pubblico alle Chiese non è affatto una  fissazione stravagante ma questione molto concreta. Poniamo una questione di laicità ed equità.

Chiediamo, al Consiglio comunale ravennate, di rivedere quanto meno al ribasso questa  percentuale, favorendo così attività che siano a vantaggio di tutti i cittadini e non solo di una  comunità religiosa. E’ notizia recente che centinaia di bambini dai 3 mesi ai 6 anni non hanno  potuto avere accesso ai servizi nido e scuola dell’infanzia comunali per mancanza di posti. La nuova  scuola materna comunale di Porto Corsini inaugurata pochi mesi fa, è costata 1.950.000 euro: in  soli quattro anni il Comune ha finanziato due confessioni religiose per quasi 1.140.000 euro (ai  cattolici il 94,3%, € 1.072.013,41; ai testimoni di Geova il rimanente 5,7%, € 64.974,37).

Considerando che la delibera regionale indicante questa percentuale è del 1998, calcoliamo che un  abbassamento radicale di questo 7% ed una conseguente destinazione rivolta ai bisogni dell’intera  comunità cittadina, avrebbe consentito la costruzione di almeno un edificio scolastico comunale  capace di dare una risposta importante e qualificata a centinaia di bambini ravennati. Possibili  destinazioni alternative potrebbero essere – come indica la delibera – parchi pubblici, campi  sportivi, i servizi sociali e culturali pubblici.
Una struttura pubblica è di tutti i cittadini: una struttura ecclesiastica, anche se è stata pagata con un  finanziamento comunale, entra invece nella disponibilità della confessione religiosa che ne  regolamenta l’accesso a propria discrezione.

Per noi, non ci sono cittadini con diritti maggiori di altri, ci sono cittadini senza distinzione di  orientamento sessuale, appartenenza politica, filosofica, religiosa, sociale.

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1 risposta a Una scuola di tutti o una chiesa di pochi?

  1. libero scrive:

    Ai laici impegnati forse manca un pò di fantasia perché sono ancora idealisti.
    La Chiesa riesce meglio ad ottenere perché non persegue un fine ideale, al quale spesso non crede, però sa vendere bene.
    Riflettere ed imparare.
    Saluti, laici.

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