Un indicatore interessante: i matrimoni

A chi insiste nel ritenere la religione cattolica motivo fondamentale della nostra realtà locale, diciamo: considerate l’andamento delle celebrazioni di matrimonio. Nel Comune di Ravenna – ma alcuni dati parziali ci inducono a pensare lo stesso per altre realtà provinciali – è in atto una evidente secolarizzazione. Se nel 1983 i  matrimoni celebrati secondo il rito religioso erano il 73%, nel 2009 erano appena il 36%. La metà in termini percentuali che si riduce ulteriormente se si considerano i valori assoluti (da 406 a 184. Addirittura, nel 2008, ci sono stati più divorzi – 233 – che matrimoni in chiesa)matrimoni-celebrati-nel-comune-di-ravenna-secondo-il-rito-1983-2009Altro aspetto sta nel confronto del panorama partitico del 1983 con quello del 2009. Se nel 1983 le articolazioni locali dei partiti laici potevano contare su una percentuale dell’80% circa, nel 2009 la disponibilità dei nuovi partiti a spendersi su tematiche laiche paragonabili al divorzio (1974) o alla legge sull’aborto (1981) sembra ben diversa e sicuramente inferiore. Nel 1983 i partiti interpretavano una visione sociale più laica mentre i cittadini si facevano interpreti di una condotta individuale più conservatrice. Nel 2009, sembra accadere quasi un rovesciamento: partiti clericali e cittadini secolarizzati nella dimensione individuale.

E non si dica che ciò è dovuto agli immigrati. Al 31 dicembre 2008, su 155.997 abitanti gli stranieri risultavano 15.703, circa il 10% che, volendoli annoverare tutti come non cattolici, non cambierebbero comunque segno al forte aumento del rito civile.

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3 risposte a Un indicatore interessante: i matrimoni

  1. Nietzsche scrive:

    è proprio vero, sembra che i partiti siano tutti invariabilmente emanazioni del Vaticano…

  2. libero scrive:

    E’ vero che la società è più laica oggi che negli anni 80 e che la politica lo sia meno oggi che allora, ma ci sono stati eventi come la caduta del muro e del comunismo, grande avversario della chiesa.
    Una volta la chiesa aveva bisogno dei laici non comunisti, oggi la situazione è diversa e la chiesa si sente più libera, ma l’Italia è troppo secolarizzata e la chiesa per tentare una improbabile riscossa si rivolge direttamente alle classi politiche, saltando i fedeli dei quali per la verità non si fida da tempo.
    La chiesa vorrebbe attuare il clericalismo con i politici di tutti gli schieramenti, quello che i Savoia e i liberali avevano fatto nel Risorgimento imponendo la laicità, ma oggi la società è troppo diversa.
    Il futuro è laico, i politici avveduti dovrebbero investire nel futuro, se non lo fa la sinistra lo faranno i volponi della destra, che i sondaggi li sanno fare per tempo e che potrebbero scippare i futuri voti laici alla sinistra anche in questo caso.

  3. Marianna scrive:

    la Chiesa ha dato prova di ipocrisia e di incapacita’ di comunicare con persone adulte in termini concreti. Come se la spiritualita’ di un prete e la sua capacita’ di servizio si basasse sulla castita’…Non e’ quasi mai stato cosi’, i preti ne hanno spesso fatte di tutti i colori, e sono sempre stati perdonati (vedi i tanti scandali di pedofilia), mentre un uomo che vuole essere prete ma vuole sposarsi, per i Cattolicesimo Romano non e’ ancora possibile. Non e’ possibile per dei single o omosessuali adottare bambini, e nel frattempo migliaia soffrono in istituti…. mentre coppie “normali” li fanno e poi magari li ammazzano…La Chiesa deve evolversi ed aprirsi alla ragione, uscire dai suoi dogmi senza senso, se vuole mantenere una vitalita’ autentica, non sostenuta solo da quelli che hanno paura di ragionare e pensare e trovano nel dogma una loro sicurezza – e limiti immensi.

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