11 giugno: cena sociale

CENA SOCIALE (non solo per i soci ma anche per i simpatizzanti)

Si terra’ l’11 giugno, ore 20.30, presso L’OSTERIA DEL VIAGGIATORE via Rivalona n°1 GODO (a fianco della pieve di s. Stefano):

antipasti:
crostini misti
insalatina con pecorino al profumo di tartufo
primi:
lasagnetta ai funghi
strozzapreti ai piselli
secondi:
arrosto misto (per i carnivori)
scamorza ai ferri (per i vegetariani)
contorni:
patate al forno
verdure alla griglia
dolce:
crema catalana

bevande
acqua
vino

caffè

La sottoscrizione minima e’ fissata in 25,00 euro (anticipati). Per prenotare, contattate questi soci:

Gabriele Taglioni
(comprensorio ravennate)

Andrea Tampieri
(comprensorio lughese)

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Le strade dei preti

via don Giovanni Buzzone, via don Silvio Danesi, via don Anacleto Milandri, via don Franco Stevanato, via don Carlo Ghirardini, via don Giovanni Lazzarotto, giardino don Dino Guerrino Molesi, via don Giovanni Lolli, via don Primo Mazzolari, via don Alieto Melandri, via don Giovanni Mesini, via don Giovanni Minzoni, via don Luciano Missiroli, via don Giovanni Morelli, via don Pietro Pellicciari, via don Carlo Sala, via don Giovanni Silvagni via don Mario Turci, via don Giovanni Verità, mons. Giovanni Zalambani, via (e giardino) mons. Salvatore Baldassarri, via mons. Bertaccini, via mons. Renato Casadio, via mons. Giuseppe Fabbri, via mons. Francesco Lanzoni, via mons. Francesco Liverani, piazzale mons. Strocchi, via mons. Giovanni Zalambani, padre Giovanni Genocchi.

Sono queste le strade – e affini – del Comune di Ravenna intitolate a uomini di Chiesa.
Solo il nome non bastava? Perché aggiungere il titolo (don, monsignore, cardinale …)? Il titolo non aggiunge nulla alle opere dell’uomo che ha consacrato la vita alla propria Chiesa. Forse, il don serve per ricordare a tutti, con una venatura di clericalismo, che la Chiesa è sempre presente ed ha un ruolo superiore. A questo punto, però, tanto vale aggiungere il titolo per tutti: via Senatore Luigi Rava, piazzale partigiana Lina Vacchi, viale Presidente Sandro Pertini …

Due curiosità: curiosamente nessuna donna di Chiesa locale ha avuto l’onore di una strada, titolo onorifico incluso. La seconda: A via Romolo Murri è omesso il titolo di don. Forse perché fu scomunicato?

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Musica classica in Duomo

Di Angelo Lolli, religioso, fondatore dell’Opera di Santa Teresa del Bambino Gesù di Ravenna, verrà ricordato il cinquantesimo della morte non solo dalla struttura che fondò, ma anche dal Comune di Ravenna. E’ stato deliberato, lo scorso 8 aprile, di concedere un contributo di 5.000 euro per la realizzazione di un concerto di musica classica da tenersi nel Duomo di Ravenna.
Organizzare una manifestazione in onore di un prete non dovrebbe essere uno scandalo in quanto prima di tutto il prete è un uomo. Ciò che lascia (molto) perplessi è che si debba pagare un concerto che si terrà non in un teatro bensì in una chiesa, che non è esattamente un luogo in cui tutti si sentono a casa propria. Questa commistione tra Istituzione e Chiesa non fa bene né all’una né all’altra.
A questo punto è lecito chiedere di finanziare un concerto di musica classica, in ricordo di Enrico Berlinguer, alla prossima festa provinciale dell’Unità. Ma noi saremmo contrari anche a questa proposta. Noi siamo per lo Stato laico.

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Laicità: iniziativa pubblica

10 aprile 2008 ore 20.45
Sala D’Attorre, via Ponte Marino, 2
Ravenna

Padroni del proprio corpo? laicità, diritti, scienza

incontro pubblico con Carlo Flamigni e Guido D’Altri

Carlo Flamigni, ginecologo, docente all’Universita’ di Bologna, e’ componente del comitato nazionale per la bioetica e Presidente onorario dell’UAAR.

Guido D’Altri, ravennate, prete sposato, e’ fondatore – nel 1970 – della comunita’ cristiana San Paolo e – nel 1974 – della comunita’ agricola, per tossicodipendenti, La casa.

Siamo padroni del nostro corpo? Siamo liberi di decidere della nostra vita oppure siamo individui sotto perenne tutela morale? Eluana Englaro, 37 anni, in stato vegetativo da 16, è alimentata artificialmente. Il padre chiede invano di staccare la spina scontrandosi con i difensori della vita ad oltranza. Adele Parrillo, compagna di un caduto di Nassiriya, per non essere sposata, viene esclusa dalle commemorazioni e dai risarcimenti. Silvana, 39enne, in ospedale per un aborto terapeutico. Uscita dalla sala operatoria, è interrogata dalla polizia, allarmata per irregolarità tanto suggestive quanto inesistenti. Luca, 5 anni di Pavia, affetto dal morbo di Cooley, è curato, con successo, con le cellule staminali dei fratellini concepiti con la fecondazione assistita. E’ stata utilizzata una tecnica diagnostica vietata in Italia ma permessa in Turchia. Piergiorgio Welby, colpito da distrofia muscolare, invocando per sé l’eutanasia, dice: morire mi fa orrore, purtroppo ciò che mi è rimasto non è più vita.
Ricerca scientifica, fecondazione assistita, contraccezione, uso del preservativo per prevenire le malattie sessuali, aborto, divorzio, unioni di fatto, testamento biologico, eutanasia. Sono le questioni che, per la grande maggioranza dei mass media, dividono credenti e non credenti. Per la UAAR, invece, sono tematiche che dividono clericali e laici. L’essere laico non è prerogativa dei non credenti ma è proprio di chi rivendica l’autonomia dello Stato dall’autorità ecclesiastica, dalle religioni, sul piano politico, culturale e sociale. Noi siamo per lo Stato laico.

Scarica qui l’invito

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8 per mille – parte 2

8 per mille

Tempo di dichiarazione dei redditi.

Ribadiamo l’importanza di una scelta informata – e consapevole – circa l’8 per mille.

Un breve video, e il materiale preparato dall’associazione, possono aiutare. Non siate passivi: fatevi voi stessi informatori. Scaricate e fate circolare il volantino esplicativo.

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Tutti pazzi (per il progetto Gemma)

Riceviamo, e volentieri diamo diffusione al seguente comunicato stampa del gruppo consigliare, del Comune di Ravenna, del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea.

E’ chiaro che daremo risalto a qualunque altra forza politica, associazione, sindacato che prenderà posizione in favore della laicità.

COMUNICATO STAMPA

Il Consiglio Comunale di Ravenna ha approvato, il 17 marzo scorso, un ordine del giorno di sostegno e adesione al Progetto Gemma.

Il primo firmatario dell’ordine del giorno, Giancarlo Frassineti, Segretario provinciale dell’UDC, ha inteso impegnare il Consiglio a devolvere un gettone di presenza ad un’associazione privata di fedeli riconosciuta con decreto diocesano che ha come impegno prioritario la difesa della vita fin dal concepimento “nella più ampia comunione ecclesiale e di preghiera dei seguaci di Cristo Concepito, Crocifisso e Risorto secondo l’accorata sollecitudine del Papa Giovanni Paolo II nella Enciclica Evangelium Vitae”.

In concreto, il progetto consiste nello stanziamento, in favore delle madri “con gravidanze a sicuro rischio aborto”, di 160 euro al mese per 18 mesi, dal principio della gestazione al nono mese del bebè.

La promozione della genitorialità e la crescita demografica non possono essere perseguite con interventi a spot, ma necessitano di sistemi integrati di interventi che diano vita a circoli virtuosi in cui siano coinvolti, solo per citarne alcuni, modi e tempi dell’occupazione femminile, servizi per l’infanzia, assistenza medico sanitaria, politiche della casa.

Togliamo di torno gli equivoci: una cosa è, nell’ambito delle scelte individuali sostenere anche economicamente soggetti e progetti che si approvano, altra cosa è l’impegno di un organo istituzionale che opta per una scelta così densa di significazioni.

La devoluzione di un gettone di presenza non solo non risolve il problema, ma anzi, colpevolmente perché di amministratori pubblici si tratta, sposta l’asse d’intervento dalla logica del diritto a quella dell’azione caritatevole.

Ci stupisce che il voto dell’Ulivo abbia premiato un approccio così ideologico, approssimativo e parziale come quello proposto dall’UDC.

Noi ribadiamo convintamene che le ragioni del nostro voto contrario si collocano a pieno titolo nel solco delle manifestazioni in difesa del diritto all’autodeterminazione e della laicità principi che, come il recente e violento attacco alla legge 194 dimostra, non sono dati una volta e per sempre.

Ravenna, 21 marzo 2008

Valentina Morigi

Raffaella De Mucci

Nota: Il progetto Gemma è un’associazione privata di fedeli riconosciuta con decreto diocesano del 25 aprile 2000. Evidentemente, l’anniversario della Liberazione non per tutti è un giorno di riposo.

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Succede anche questo*

La rinuncia, da parte del Pontefice, alla visita alla Sapienza, ha scatenato com’era prevedibile ogni tipo di strumentalizzazione e non ne sono rimaste esenti le scuole ravennati.
Il la è stato dato da un documento sottoscritto da numerosi insegnanti dell’Ip Callegari Olivetti, del 2° Circolo e dell’Ic San Biagio nel quale, tra varie contorsioni linguistiche, si considerano dei veri e propri untermenschen dell’etica tutti coloro che non si adeguano al pensiero lì espresso, si danno riferimenti ai fatti accaduti che benevolmente potremmo definire fantasiosi e omissivi (cominciando dalla non citazione dell’unico atto realmente violento accaduto, la devastazione dell’aula degli studenti del Collettivo di Fisica) e, dopo aver sparato ad alzo zero, si fa un piagnisteo vittimistico. Il grave per noi è che, per raccogliere le sottoscrizioni, si sia usato il personale ausiliario stipendiato dallo stato con un utilizzo che ci pare un po’ improprio (ciò è avvenuto in una scuola diretta dal ds Gaudenzi, lo stesso che, dopo che il tar del Lazio aveva stabilito che l’irc venisse valutato in una scheda a parte, l’aveva momentaneamente lasciata insieme alle altre materie…). Il documento era verosimilmente destinato alla stampa, ma non l’abbiamo poi visto pubblicato. O c’è sfuggito, o qualcuno ha avuto il buon gusto di stopparlo, almeno per rispetto della sintassi.
Il seguito però non è stato da meno. Diverse classi sono state accompagnate dai loro docenti, al LC Alighieri e al LS Oriani, a vedere un video. In quest’opera, l’avvenimento succitato veniva appaiato, in maniera emblematica a: 1) l’Olocausto; 2) l’invasione d’Ungheria del 1956; 3) l’abbattimento delle Torri Gemelle.
Ora, è pur vero che s’è in campagna elettorale e che in questi periodi è prassi il non andare tanto per il sottile ed è altrettanto vero che non saremo certo noi, cultori della libertà d’insegnamento, ad invocare censure, però che tutto ciò venga considerato
“normale” la dice lunga sui guasti provocati dal connubio fra scuola dell’autonomia e pensiero unico.

* Articolo tratto dal bollettino di marzo 2007 dei Cobas scuola di Ravenna.

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8 per mille: ripartizioni statali

Il cosiddetto 8 per mille indica la quota dell’Ire (Imposta sul reddito) che, annualmente, lo Stato ripartisce tra i diversi soggetti aventi diritto. La legge istituitiva (del 1985) definiva che la quota dell’8 per mille

è destinata, in parte, a scopi di interesse sociale o di carattere umanitario a diretta gestione statale e, in parte, a scopi di carattere religioso a diretta gestione della Chiesa cattolica.

(successivamente si sono aggiunte le confessioni aventi stipulato un’intesa con lo Stato).

Solo il 35% circa dei contribuenti appone la propria firma ma la stessa legge prevede che:

In caso di scelte non espresse da parte dei contribuenti, la destinazione si stabilisce in proporzione alle scelte espresse.

Lo Stato, che notoriamente non fa pubblicità affinché i cittadini scelgano questa opzione, secondo il regolamento emanato nel 1998 definisce che

Sono ammessi alla ripartizione della quota dell’otto per mille a diretta gestione statale gli interventi straordinari per fame nel mondo, calamità naturali, assistenza ai rifugiati, conservazione di beni culturali.

Recentemente, dopo un paio di leggi (legge 291/04 e Finanziaria 2007), i fondi destinati allo Stato verranno ridotti di 85 milioni di euro – ogni anno -, lasciando così milioni di euro disponibili.

Scorrendo l’elenco dei beneficiari per il 2007, risulta che lo Stato finanzia piuttosto consistentemente … confessioni religiose. Chiaramente, la parte del leone è della Chiesa cattolica, con finanziamenti a Diocesi, Parrocchie e perfino un Ordine religioso. Non mancano però anche l’Unione cristiana evangelica battista e la comunità ebraica di Torino. Un bel paradosso: lo Stato, dopo avere stabilito con il meccanismo dell’otto per mille le quote per le confessioni religiose, utilizza parte della propria quota per continuare a finanziarne alcune. Per rimanere al regolamento del 1998, occasioni per finanziare beni culturali di proprietà dello Stato, non mancherebbero certamente.

Anche per Ravenna, un dato interessante. Il DCPM del 30 gennaio 2006 ha assegnato all’

Associazione volontariato San Rocco ONLUS: per programma di sostegno a persone indigenti, la cifra di 50.000 euro.

 

 

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Matrimoni: cambiamenti sociali

In Italia, nel 1987 i matrimoni religiosi erano l’85,5%. Le cifre degli anni successivi:

1995: 80%

2005: 67,6%

2006 :66,3%

Nel Comune di Ravenna, già dal 2004, il numero di matrimoni civili supera quello secondo il rito religioso. Il 57,2% delle coppie sceglie di sposarsi davanti al Sindaco. Considerato che il matrimonio per i cattolici è considerato un sacramento possiamo supporre che la maggioranza delle persone che si sposa, in Provincia di Ravenna, non sia appartenente alla Chiesa cattolica?

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Consultori e moratoria a Ravenna

Anche a Ravenna torna di attualità il tema dell’aborto. Un comitato si è costituito, e riunisce chi non si riconosce nella legge 194 del 1978, la norma che rese legale l’interruzione volontaria di gravidanza (IVG) o aborto. Al contempo, una interessante inchiesta, pubblicata su Ravenna&Dintorni, riprende la questione dei medici ginecologi obiettori, presenti nei consultori locali. Questi medici, avvalendosi di una norma della 194/78, non sono tenuti a prendere parte alle IVG né a prescriverla. Il monte ore dei medici obiettori è di 214 ore a fronte delle 142 ore dei medici che non hanno sollevato obiezioni di coscienza.

La disputa non è tra chi è a favore dell’aborto e chi è contrario. I due schieramenti sono entrambi contrari all’aborto, e non potrebbe essere che così. Ci si divide tra chi crede che la legge 194/78 abbia legalizzato un delitto (l’aborto) e chi pensa che la medesima legge abbia attuato una politica di riduzione del danno. Chi sostiene la moratoria per l’aborto – così si chiama, oggi, la campagna mediatica – non considera che questa pratica è sempre esistita nella storia. Pensare di sospendere, o cancellare, la legge 194/78, non farebbe altro che riportare alla pratica degli aborti clandestini. I fatti hanno la testa dura e non saranno gli amorevoli desideri a mutare la realtà. Oltretutto, dall’applicazione della legge ad oggi, il numero di aborti praticati si è costantemente ridotto.

Per la Regione Emilia-Romagna:

16.726 interruzioni volontarie di gravidanza – nel 1985 – contro le 10.136 effettuate nel 2004. (fonte ISTAT)

Significativo è invece il numero di donne straniere che ricorrono all’IVG e qui sono altre le considerazioni che si possono fare. Grande parte delle interruzioni volontarie di gravidanza potrebbero essere evitate con un uso più esteso dei metodi anticoncezionali. Difficile il dialogo con una Chiesa che affermò: In difesa della persona umana, la Chiesa si oppone all’imposizione di limiti riguardanti il numero dei membri di una famiglia e alla promozione di metodi per la limitazione delle nascite. (Papa Giovanni Paolo II, 1994)

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